sabato 31 dicembre 2022

Best 2022

Qualche esordio promettente, soprattutto in ambito Post-Punk (l'unico che sembra ancora capace di produrre novità stimolanti), qualche gradito ritorno e qualche buon tentativo di commistione di generi. Dall'Italia nulla di rilevante o, meglio, nulla che abbia convinto completamente.
Non c'è, data la situazione suddetta, un vero disco dell'anno. Quindi niente numero 1 ma, in mezzo a tanta musica prodotta, ecco il meglio del 2022, da ascoltare anche nell'anno nuovo.

SEGNALAZIONI
  • Black Midi - "Hellfire" (Psychedelic Rock)
  • Spoon - "Lucifer On The Sofa" (Mainstream Rock)
  • Stromae - "Multitude" (Etno Pop)
  • Al-Qasar - "Who Are We" (Etno Rock)
  • Archive - "Call To Arms And Angels" (Psychedelic Pop)
  • Bodega - "Broken Equipment" (Pop Rock)
  • October Drift - "I Don't Belong Anywhere" (Alternative Rock)
CLASSIFICA

  • Dropkick Murphys - "This Machine Still Kills Fascists" 
Un disco che rimanda direttamente al Folk politico di Woody Guthrie, rinforzandolo con attitudine Punk e sfrontatezza Irish)
  • King Buffalo - "Regenerator"
Disco in cui l'Heavy Metal si tinge di Progressive Psichedelico con ritmi che mantengono un'impronta sostenuta ma sanno anche ammorbidirsi in caleidoscopiche ballate 
  • Smile - "A Light for Attracting Attention"
Melodie eteree e ritmi sconnessi che si mescolano fino a diventare un'amalgama suadente e frizzante che non nasconde né rinnega gli ovvi riferimenti ma li reinventa con classe e coraggio
  • Ghum - "Bitter"
Post-Punk che non disdegna melodie vicine ad un Rock più classico non rinunciando a contaminarsi con influenze e rimandi della New Wave gotica
  • Yard Act - "The Overload"
Un esordio scoppiettante e variegato, capace di ereditare suoni della migliore tradizione Pop-Rock britannica risultando al contempo aderente all'attuale scena Post-Punk nella scelta dei temi e nell'attitudine
  • Afghan Whigs - "How Do You Burn?"
Un ritorno ai fasti di un tempo con un disco Rock ancora speziato di Soul, una voce che non teme il passare del tempo, sentimenti ed energia che faranno invidia a molti
  • Fontaines D.C. - "Skinty Fia"
Un'ulteriore conferma per la band irlandese protagonista della scena Post-Punk, un disco che cerca e trova armonie più che fragore, non dimentica il piglio sbarazzino della gioventù ma rivela una consapevolezza adulta
  • King Hannah - "I’m Not Sorry, I Was Just Being Me"
Blues a tinte fosche e malinconiche che sa di ruggine e caramello, con un velo di Trip-Hop che nasconde dietro ad un'apparente indolenza splendide braci ardenti
  • Crows - "Beware Believers"
Furibonde cavalcate di chitarre degne del miglior Noise Rock si integrano perfettamente in un Post-Punk scuro e ribollente, reso vibrante da un'urgenza espressiva che colpisce con intensità

    PODIO

     3) Kae Tempest - "The Line Is A Curve"

    Densità poetica che convoglia confessioni intime e racconti espressionisti in un flusso di parole limpido e potente che si innesta su ritmi elettronici. Il risultato è un quadro dalla notevole forza espressiva che comprende temi individuali e sociali in una visione coerente ed affascinante


    2) Melts - "Maelstrom" 

    Da quel di Dublino ancora Post-Punk di ottima fattura, arricchito con profonde trame di Rock Psichedelico, venature Elettroniche ed echi di New Wave. Freschi, Intensi, Determinati, Creativi, Divertenti.


    1) n.d.