domenica 31 dicembre 2017

Best 2017

Non è poi così facile trovare dischi degni di entrare in classifica, ma andando a scavare bene ci si rende conto che un po' di musica decente (ed anche qualcosina in più) si trova sempre.
E allora, che classifica sia!

APPREZZATI

DOWNTOWN BOYS - Cost Of Living (Punk Rock)
COURTNEY BARNETT & KURT VILE - Lotta Sea Lice (Indie Folk)
KAMASI WASHINGTON - Harmony of Difference (Jazz)
SLEAFORD MODS - English Tapas (Punk/Hip-Hop)
ALL THEM WITCHES - Sleeping Through the War (Alternative Rock)
IN ZAIRE - Visions Of The Age To Come (Rock Psichedelico)
FATHER JOHN MISTY "Pure Comedy" (Indie Folk)

CLASSIFICA

10) BRUNORI SAS "A casa tutto bene"
Il disco, che si fa forte di alcune splendide canzoni (tra tutte, "La Verità", uno dei più bei pezzi italiani degli ultimi anni), fotografa l'ottimo momento del talento calabrese che compie così un ulteriore passo in avanti e si impone come un 'classico' del  cantautorato italiano.

9) MOON DUO "Occult Architecture, Vol. 1"
Un'architettura fatta di intrecci tra psichedelia elettronica e new wave scura che si realizza in ballate ipnotiche dall'indubbio fascino. PS: il vol. 2 non ne è all'altezza.

8) ANY DIFRANCO "Binary"
Tra folk cantautorale, allegrie a tinte funky, intimità indie-rock ed accompagnamenti di fiati quasi jazzati, a spiccare sono una voce limpida ed un talento capace di sfornare ancora una volta un disco da gustare.

7) PONTIAK "Dialectic of Ignorance"
Rock psichedelico di ottimo livello, tirato quanto basta per far presa senza deragliare in territori troppo pesanti, con le chitarre sempre in primo piano ad intarsiare la solida superfice fatta di ruvido rock-blues.

6) WARHAUS "Warhaus"
Ed anche per gli orfani di Leonard Cohen c'è un disco per non soffrire troppo di nostalgia o, anzi, per soffrirne godendo di ottima musica. Atmosfere raffinate, voce calda ed avvolgente, tonalità scure ma rassicuranti, ballate languide e suadenti, per un disco che può rendere affascinante una serata casalinga.

5) LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA "Terra"
Un piccola svolta nelle trame musicali, più ricettive (senza esagerare) ad influenze etno-folk, si accompagna alla sempre personalissima traduzione di emozioni e riflessioni in testi intricati e visionari, ma stavolta forse leggermente più accessibili, per dar vita ad uno dei migliori album di indie italiano dell'anno.

4) OH SEES "Orc"
Che bel disco hanno sfornato i Thee Oh Sees (questa volta senza Thee in verità). Un disco che non cambierà la storia del rock ma che fa venir voglia di premere ancora play non appena finito (e di questi tempi non è poco).
In partenza sembra solo garage-pop, ma ben presto si viene trascinati dentro un magma ribollente di chitarre acide, accelerazioni quasi hard-rock e frenesie psichedeliche da cui non si può più uscire indenni.
La batteria è onnipresente e si trascina dietro una sezione ritmica serratissima che fa da sfondo a divagazioni di chitarre schizzofreniche sempre molto in tiro, trame che passano dal cosmic-rock al noise più pesante.
Il dubbio è sempre in agguato, si sta ascoltando del garage rock psichedelico, del metal spaziale o del progressive acido? Forse più il primo ma vi sono talmente tante altre influenze che la giusta tensione non viene mai meno e, con tutti gli elementi al proprio posto, il risultato è entusiasmante e quantomai intrigante.

PODIO

3) NADINE SHAH "Holiday Destination"
Un gran bel disco, musicale e politico, maturo e coinvolgente.
La cantautrice pakistano-norvegese rimane su coordinate alternative rock, ma spinge molto sul significato sociale delle sue canzoni, mettendo a fuoco temi importanti, dall'emigrazione forzata alle derive fascistoidi che, in modo sempre più preoccupante, lasciano indifferenti politici e gente comune.
La musica, quantomai affascinante, spazia dall'indie-rock arricchito da echi new wave a intense ballate impreziosite sfumature elettroniche.
Ci si può sentire una PJ Harvey purificata dalla ruvidezza blues così come qualche rimando a certo rock intellettuale anni '80, un po' come  dei Talking Heads appena meno etnici.
Tutti i pezzi sono costruiti ed arrangiati con cura, c'è sempre ottima musica ad accompagnare la sua voce evocativa, qua e la fanno capolino un sax o una chitarra alla Andy Summers.
Musica accessibile ed importante allo stesso tempo, strutturata senza forzature, melodica ma sempre molto profonda.

2) LCD SOUNDSYSTEM "American Dream"
Per superare la nostalgia di un rock aperto, contaminato ma comunque denso di significato (alla Talking Heads o alla Bowie, per dire), ci voleva un disco come questo, capace di unire un'attitudine indie-rock a ritmi tribali, un entusiasmante e fantasioso rock da ballare a temi che sottotraccia rimandano alle oscurità della migliore new-vawe.

1) BLACK ANGELS "Death Song"
Un album che colpisce inizialmente per la sua pienezza, musicalmente carico di suoni psichedelici, lisergici, potenti e densi di hard rock e progressive, influenze stoner e intermezzi floydiani.
La forza e la varietà delle costruzioni sonore, non nascondono, anzi alla lunga rivelano, un'anima oscura che rimane impressa ben oltre la fine dell'ultima traccia senza per questo sminuire l'impressione di aver ascoltato uno dei dischi di rock psichedelico più intensi degli ultimi anni.