martedì 31 dicembre 2019

Best 2019

Che vogliamo dire della musica uscita nel 2019?
Innanzitutto che, come è ormai prassi, i dischi che rimarranno (ovvero quelli che sicuramente varrà la pena ascoltare anche in futuro, almeno nel 2020, diciamo) si contano sulle dita di una mano.
Intendiamoci, ci sono state diverse uscite 'piacevoli', buoni dischi, spesso per merito degli arrangiamenti ormai quasi sempre professionali, ma che raramente riescono a smuovere una qualche emozione persistente. O magari dischi che contengono qualche buona canzone, qualche spunto interessante, ma che non vanno al di là di questo.
Quindi chi li sentirà ancora, passata la curiosità per il primo ascolto di una novità? La domanda, ad esempio, si pone per la sopravvalutata Lana Del Rey o per la cupezza del disco di Nick Cave (massimo rispetto per l'intensità di un'opera così dolorosa): gli stessi critici che li hanno messi quasi ovunque in testa alle classifiche dell'anno, quante volte risentiranno questi dischi nell'anno appena cominciato? Il sospetto è che si debba per forza trovare un nome da proporre (magari non troppo 'sputtanato', per fare bella figura) ma che poi non si sfugga, avvalorandola, dalla logica degli ascolti 'mordi e fuggi'.
Poi, certo, ci sono i gusti personali. Quindi ci sta tutto, anche il nome così-alternativo-che-lo-sento-solo-io-ma-mi-beo-di-questo.
Comunque, tornando agli ascolti di quest'anno, sicuramente varrà ancora la pena di sentire il disco dei TOOL, orientati verso la costruzione di grandi pezzi-suite progressive dall'indubbio fascino; sarà interessante seguire i FOUNTAINES D.C., vivace nuova proposta dall'Irlanda in ambito post-punk e, tutto sommato, potrà essere ben più che gradevole lasciarsi ammaliare dai dischi di MURDER CAPITAL e BLANKNBERGE.
Il resto della classifica lo sentiremo magari con meno passione ma ci potrà comunque allietare senza instupidirci.

Quindi:

SEGNALAZIONI (si possono sentire)

Alfa mist, Bad Religion, Black Keys, Bob Mould, Brutus, Calexico, Elbow, Jade Bird, Michael Kiwanuka, Motorpsycho, New Model Army, Orville Peck, Rhiannon Giddens, Francesco Turrisi, Sleaford Mods, Spoon, Stereophonics, Tinariwen, Uzeda, Vinicio Capossela, Wives

CLASSIFICA  (piacevoli e/o interessanti)

Comet Is Coming - The afterlife (Jazz/Hip-Hop)
Divine Comedy - Office Politics (Synth-Pop)
Mdou Moctar - Ilana The Creator (Blues Etnico)
National - I Am Easy To Find (Cantautorato Rock)
Dream Syndicate - These Times (Psych-Rock)
Nick Waterhouse - Nick Waterhouse (R&B)
Massimo Volume - Il nuotatore (Alternative italiana)
Vanishing Twin - The Age Of Immunology (Alternative Pop)
Murubutu - Tenebra è la notte e altri racconti di buio e crepuscoli (Rap italiano)
Nocturnal Sunshine - Full Circle (Elettronica)
Moon Tooth - Crux (Progressive Metal)
Black Midi - Schlagenheim (Math-Rock)
Frank Turner - No Man's Land (Folk-Rock)
Angie McMahon - Salt (Cantautorato Indie Rock)
Titus Andronicus - An Obelisk (Punk-Rock)


PODIO

3 aex aequo)

BLANKNBERGE "More"
Gli elementi sono quelli già presenti in qualsiasi disco shoegaze: chitarre sognanti (ma con anche echi noise e post-punk), sfumature dark, derive psichedeliche e pop onirico. La differenza la fa un'ispirazione stra-ordinaria che posiziona i ragazzi russi una spanna sopra le produzioni del genere.
MURDER CAPITAL  "When I Have Fears"  
Dark-Wave evocativa caratterizzata da bassi profondi e chitarre sferzanti. Un disco 'forte' e 'intenso' che si mantiene in equilibrio tra oscurità e tensione, con una carica emotiva amplificata da un indomito spirito irlandese.

2) 
FOUNTAINES D.C. "Dogrel"
Ci si trovano mescolati elementi di Noise-Rock e Post-Punk e perfino un po' di New-Wave e di Combat-Rock. In salsa irlandese. Ma al di là delle influenze, è un disco fresco, vitale, stimolante, arrabbiato e allegro come ce ne sono ormai pochi.

1) 
TOOL "Fear Inoculum"
Non solo perché sono tornati dopo 13 anni, ma perché oggi come oggi non c'è ancora nessuno in grado di fare musica così intensa, strutturata e potente allo stesso tempo. Tecnicamente inarrivabili, si sono spostati più sul versante progressive del loro precipuo sound metal, così ad affascinare stavolta sono soprattutto le architetture con cui sono meticolosamente costruiti i brani e la pienezza di un suono che pervade lo spazio (fisico e mentale) che lo accoglie.